Storia di un Fly Away!

– Il primo racconto di questa nuova sezione del blog riguarda il terrore di tutti i piloti di droni, esperti o principianti che siano, il Fly Away, ovvero il drone che si allontana senza possibilità di intervento del pilota e che in questo caso fu terminato da un albero provvidenziale. Il tutto accadde circa 3 anni fa e protagonista fu un dji phantom 3 pro.

Ci trovavamo a girare delle riprese televisive in una zona boschiva nei pressi di una malga situata a circa 1500 metri di altitudine in una zona che oggi è rappresentata con limite 120 metri.
L’obiettivo del regista era quello di sfruttare una piccola radura nel bosco per salire verticalmente e scoprire il panorama della valle sottostante. Una manovra tutto sommato molto semplice che prevedeva un’ascesa ortogonale di circa 40 metri a superare di poco le cime degli alberi.

Il pilota accese il drone e correttamente attese il segnale GPS. Dopo circa 30 secondi il drone aveva agganciato 7 satelliti, sufficienti per dare segnale verde al pilota. Questi decollò ed inizio lentamente la salita come previsto. Arrivato a 15 metri ci fu il primo problema. Il drone si arrestò segnalando di aver raggiunto il limite di altezza massima che però in quella situazione era stato impostato a 100 m. Il pilota fece quindi scendere a circa 4 metri di altezza dal suolo.

Ritengo che da questo momento in poi si innescò quella che comunemente in aviazione viene definita catena di errori. Il pilota infatti, credendo si trattasse di un errore temporaneo dovuto ad una scarsa copertura del gps risalì arrivando questa volta fino alle punte degli alberi a circa 40 metri di altezza. Credendo che la situazione fosse risolta, iniziò a ruotare il drone sul proprio asse per cercare la valle oggetto della ripresa. Fu a quel punto che improvvisamente il drone partì a tutta velocità verso destra senza che il pilota potesse intervenire.

Scoprimmo successivamente dall’analisi dei log di volo che in quel momento non vi erano satelliti agganciati dal drone. La manovra di rotazione impostata dal pilota una volta superati gli alberi fu provvidenziale in quanto fece in modo che la direzione di fly away del drone fosse verso la montagna e non verso la valle.

Dopo circa 15 secondi di volo erratico senza controllo il drone toccò con un’elica l’estremità del ramo di un pino, facendolo precipitare in una piccolo spazio con erba alta, che attenuò l’impatto e limitò i danni alla rottura di un paio di eliche.

Circa un anno fa, un pilota di droni mi contattò raccontandomi di aver vissuto esattamente la stessa situazione con un Mavic pro.

I log mostrarono solo una perdita di segnale GPS proprio al momento del superamento della linea degli alberi ovvero quando invece ci saremmo tutti aspettati che il segnale migliorasse in quanto in aria libera.
Personalmente ritengo che la causa dell’incidente sia da ricercare proprio nella scarsa ricezione del segnale gps fino dal momento del decollo e dal mancato atterraggio del pilota già dal primo avviso di malfunzionamento dato dal drone nel primo tentativo di salita.

Illustrazione by: Geralt

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