Perché è importante affidarsi a un professionista.

– L’attuale regolamento ENAC distingue chiaramente tra uso ricreativo/sportivo e professionale dei droni (SAPR) definendo “Operazioni Specializzate le attività che prevedono l’effettuazione, con un SAPR, di un servizio a titolo oneroso o meno, quale ad esempio: riprese cinematografiche, televisive e servizi fotografici, sorveglianza del territorio o di impianti, monitoraggio ambientale, impieghi agricoli, fotogrammetria, pubblicità, addestramento”.
Il punto 1. dell’articolo 8 definisce inoltre che “gli operatori di SAPR impiegati per uso professionale, indipendentemente dal peso, e gli operatori e/o i proprietari di APR di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative hanno l’obbligo di registrarsi sul portale D-Flight e di apporre il codice identificativo QR sull’APR secondo le disposizioni di cui all’articolo 37”.
Infine “i piloti di APR impiegati per uso professionale, indipendentemente dal peso, e i piloti di APR di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative hanno l’obbligo di conseguire un attestato di competenza secondo i requisiti di cui al successivo articolo 20 e le disposizioni di cui all’articolo 37”.
Quanto premesso dovrebbe già essere sufficiente a chiarire perché un privato, un professionista o un’azienda che intendano svolgere un’operazione con un SAPR debbano affidarsi ad un professionista, cioè a un soggetto in possesso dei requisiti previsti dalla legge e soprattutto delle competenze necessarie per svolgere l’operazione.
La mia esperienza non sempre però ha confermato che le cose vanno in questo modo. La questione è a parer mio grave per due ordini di motivi: il primo di sicurezza e il secondo di tipo economico.
Chi si improvvisa operatore SAPR senza averne i titoli e le competenze rischia infatti di operare con imperizia spesso ignorando le normative e diventando così un pericolo per sé e per gli altri.
Svolgere abusivamente questa professione, oltre al comportare importanti sanzioni amministrative e in taluni casi anche penali, è deontologicamente scorretto perché va a detrimento di coloro che invece lavorano nel rispetto delle normative.
Un monito questo che vale anche per tutti i professionisti regolarmente registrati che pur conoscendo la normativa scelgono deliberatamente di infrangerla ottenendo scorrettamente un vantaggio sui colleghi.
Un esempio emblematico è il rispetto del tanto “odiato” punto 8. dell’articolo 10 del Regolamento Enac in cui si specifica che “in ogni caso è proibito il sorvolo di assembramenti di persone, per cortei, manifestazioni sportive o forme di spettacolo o comunque di aree dove si verifichino concentrazioni inusuali di persone”.
Quindi prima di affidarvi ad un pilota, date un’occhiata ai video che pubblica ed assicuratevi che operi nel rispetto delle normative, così facendo tutelerete prima di tutto voi stessi e la vostra reputazione, contribuendo allo stesso tempo a far crescere una cultura della legalità anche in questo settore.

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