Cosa fare per volare in regola con un drone in Italia

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Volare con un drone in Italia non è un gioco da ragazzi. Ci sono regole e normative da seguire, pena sanzioni salate e addirittura la galera. Ma non preoccupatevi, noi di Pegaso Aeromaker siamo qui per aiutarvi a volare in regola e in sicurezza.
Volare con un drone può essere un’esperienza divertente e gratificante, ma è importante farlo in modo sicuro e soprattutto legale. Seguendo le regole e i consigli di questo articolo, potrete volare in regola e in sicurezza, evitando di incorrere in pesanti sanzioni o spiacevoli incidenti.

Regole fondamentali

Per essere in regola con la normativa è necessario registrare il proprio drone presso l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e ottenere un codice identificativo da apporre sul drone stesso. Inoltre, è necessario rispettare le zone di no-fly (zone di divieto di volo) stabilite dalle autorità competenti. Ricordatevi sempre anche di rispettare la privacy delle persone e non effettuare riprese senza il loro consenso.

Zone di no-fly

Le zone di no-fly sono aree in cui è vietato volare con un drone. Queste aree includono:

  • Aeroporti e altri aeroporti
  • Stazioni ferroviarie e altri snodi ferroviari
  • Zone militari
  • Zone abitate
  • Zone di interesse storico o culturale

Privacy

Le riprese di persone possono essere effettuate solo con il loro consenso o per uso giornalistico o interesse generale. È inoltre necessario evitare di riprendere l’interno di proprietà private e i dati personali delle persone senza il loro consenso.

Sanzioni

In caso di violazione delle norme sull’uso dei droni in Italia, le sanzioni previste possono variare da una multa amministrativa fino a una pena detentiva fino a quattro anni. Inoltre, se siete una azienda e violate le norme sulla privacy con un drone, potete incorrere in sanzioni amministrative fino a €20 milioni o pari al 4% del fatturato annuo globale.
Fonte: https://www.informazionefiscale.it/

Come diventare un pilota di droni professionale

Per diventare un pilota di droni professionale in Italia, è necessario seguire una serie di regole e requisiti. Ecco una panoramica della documentazione che un pilota di droni professionale deve redigere:

  • Attestato di pilota: Per diventare un pilota di droni professionale, è necessario conseguire l’attestato di pilota UAS (Unmanned Aircraft System) nelle sottocategorie OPEN A1-A3. Questo attestato può essere ottenuto superando la “Prova di completamento della formazione online” offerta dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), ma è anche possibile svolgerlo presso altri enti. Segnaliamo in quanto gratuito la possibilità di svolgerlo presso l’Ente per l’Aviazione Olandese RDW.
  • Certificato di assicurazione: È obbligatorio avere un certificato di assicurazione valido per il drone utilizzato. Questo certificato copre eventuali danni causati dal drone durante il volo.
  • Manuale di volo e manuale delle operazioni: Un pilota di droni professionale deve redigere un manuale di volo e un manuale delle operazioni per il proprio drone. Questi documenti contengono informazioni dettagliate sulle procedure operative, le limitazioni del drone e le misure di sicurezza da seguire durante il volo.
  • Quaderno tecnico: Il quaderno tecnico è un documento che contiene informazioni tecniche sul drone utilizzato, come specifiche tecniche, manutenzione e aggiornamenti del software.
  • Logbook del Pilota: è un registro in cui vengono annotate tutte le missioni effettuate con il drone, inclusi dettagli come data, ora, luogo e scopo della missione e riporta tutte le missioni svolte dal pilota nella sua carriera professionale.
  • Quaderno delle missioni: Il quaderno delle missioni è un registro in cui vengono annotate tutte le missioni effettuate con il drone, inclusi dettagli come data, ora, luogo e scopo della missione. Questo registro è utile per tenere traccia delle attività svolte e può essere richiesto dalle autorità competenti in caso di ispezioni o incidenti.