Pilotare un drone: 10 errori da non fare!

10 ERRORI DA NON FARE QUANDO SI PILOTA UN DRONE.

Ecco 10 errori da non commettere quando si pilota un drone.
1. Sottostimare i potenziali danni. 
Sottovalutare i danni che il drone può causare in caso di avaria o di errore umano è forse la leggerezza più grave che un pilota possa commettere. Soprattutto in caso di caduta libera da altezze importanti il drone può raggiungere velocità elevate e, anche se ha una massa contenuta, in caso di impatto con persone o animali causare anche ferite serie. Qualora poi il drone malauguratamente impattasse contro un oggetto in movimento, la somma delle due velocità potrebbe causare conseguenze ancora maggiori.
2. Sottostimare il rischio di avarie di sistema o di errori umani.
Fidarsi ciecamente della tecnologia del nostro drone o sopravvalutare le nostre capacità, ritenendo poco probabili se non impossibili, avarie del sistema o errori umani, può portarci ad assumere comportamenti rischiosi soprattutto se non abbiamo sufficiente consapevolezza di quanto al punto descritto al punto 1. 
3. Sottovalutare i rischi ambientali.
Pilotare un drone con condizioni meteo avverse (vento, nebbia, pioggia) può aumentare notevolmente la possibilità di perdita di controllo del mezzo. La maggior parte dei droni infatti non ha un livello di impermeabilizzazione dei sistemi elettronici sufficiente a garantire ad esempio il volo con condizioni di pioggia, ma anche volare con un’intensità del vento superiore alle possibilità del mezzo potrebbe limitarne il controllo.  Queste pratiche, oltre ad essere espressamente vietate dalla normativa, aumentano notevolmente le probabilità di incorrere in avarie o incidenti.
4. Volo in aree interdette ai droni.
Un errore che può costare molto caro, anche in senso economico, è sicuramente quello di volare in zone vietate. Prima di iniziare qualsiasi attività con il drone è infatti fondamentale consultare le mappe sul sito di ENAC “d-flight” e verificare l’esistenza in loco di eventuali divieti o limitazioni al volo dei droni.
4. BVLOS.
In gergo aeronautico la sigla BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) sta ad indicare un volo senza contatto visivo con il mezzo. Tale modalità seppur prevista dalla normativa prevede una serie di attività di mitigazione del rischio ed è solitamente utilizzata in situazioni straordinarie da professionisti esperti.  Allontanarsi o salire di quota oltre i limiti consentiti è una pratica purtroppo molto diffusa come dimostrano i numerosi video che girano in rete. Nonostante infatti la portata e l’affidabilità della trasmissione radio dei droni sia notevolmente migliorata negli ultimi anni, allontanarsi oltre i limiti previsti dalla normativa, oltre a non portare spesso alcun reale vantaggio alla ripresa che stiamo eseguendo, aumenta i fattori di rischio. Un’avaria o contatto con altri oggetti che dovesse verificarsi quando il drone si trova fuori dal nostro campo visivo renderà impossibile qualsiasi intervento del pilota volto a risolvere la situazione o, nei casi peggiori, almeno a minimizzare il rischio di danni a cose o persone.
5. Distrazioni alla guida.
Distrarsi durante il volo può farci perdere il contatto visivo con il mezzo causando, soprattutto nei principianti, uno stress emotivo che può confondere il pilota innescando una catena di errori anche potenzialmente rischiosa.
Per questa ragione è buona norma non osservare troppo a lungo il monitor di volo soprattutto con il drone in movimento.
6. Inseguire il drone.
Camminare o correre mentre si pilota il drone nel tentativo di seguirlo e tenerlo a vista, oltre a essere una pratica vietata dalla normativa, può risultare anche molto rischio per il pilota che non guardando dove sta andando può finire in situazioni pericolose e di conseguenza compromettere anche la sicurezza del volo.
7. Volare con la batteria scarica.
Proseguire il volo anche quando la batteria è scesa sotto il 25-30% della carica può comportare un aumento dei rischi. La batteria scarica oltre a  far intervenire la funzione di ritorno o di atterraggio automatico del drone, riduce anche le performance del mezzo che può risultare meno reattivo e complicare le manovre in caso di vento o di ascensioni rapide.
8. Impostazione errata dell’altezza minima dell’RTH.
Impostare un’altezza della funzione di ritorno automatico (RTH – Return to Home) non coerente con gli ostacoli presenti, in caso di necessità può risultare un errore fatale per il nostro drone, soprattutto se sprovvisto di sensori di evitamento degli ostacoli. 
9. segnale GPS insufficiente.
Decollare senza attendere che il drone abbia acquisito un numero sufficiente di satelliti e stabilito le coordinate GPS del punto di home, può rendere il drone difficile da governare in quanto non supportato dalla funzione GPS. 
Qualche tempo fa ricevetti una telefonata da un amico che probabilmente, proprio a causa di questo problema, perse il controllo del proprio drone che andò a schiantarsi contro una parete rocciosa. Poco tempo prima successe qualcosa di simile anche a me fortunatamente senza però conseguenze. In entrambe le situazioni il drone arrivato ad una altezza di circa 20 metri si bloccò lanciando impropriamente il messaggio di massima altezza raggiunta, poco dopo effettuò autonomamente e senza possibilità di intervento un rapido spostamento a destra di circa 20 metri.
Analizzando i log di volo sono riuscito ad attribuire a un insufficiente numero di satelliti agganciati, la probabile causa del malfunzionamento.
10. Mancata manutenzione.
La normativa prevede che chi pilota i droni per professione deve tenere, tra i vari documenti, regolarmente compilato anche il “Technical Logbook” del drone. Si tratta di un registro in cui oltre alla data, durata e luogo geografico dei voli vengono segnati gli interventi di manutenzione del mezzo. Anche se pilotate i droni per hobby, il mio consiglio è comunque quello di non trascurare mai la manutenzione del vostro mezzo, redigendo una check list di controlli pre-volo e una pianificazione degli interventi di manutenzione, affidando sempre eventuali riparazioni a professionisti abilitati.
Probabilmente questa lista di errori potrebbe essere molto più lunga, anche se evitabile rispettando due concetti fondamentali:
a. uso del buon senso;
b. rispetto della normativa.